La scelta del partner

Le motivazioni che rendono due persone sessualmente e psicologicamente attraenti sono profonde ed inconsce. Poniamo, per convenzione, che lo sviluppo psicologico umano avvenga per tappe. Ogni tappa richiede che vengano superati dei compiti e sviluppate delle funzioni. A causa del tipo di relazione con i propri genitori, non sempre ciò avviene in modo soddisfacente e quella parte di incompiuto sviluppo condizionerà inevitabilmente le scelte adulte. In che modo?



La scelta illusoria

L’altro deve corrispondere all’immagine perfetta che ho in mente. Nel momento in cui ciò decade, non mi è più possibile mantenere il legame.

La radice di questa scelta risale all’esperienza dei primi mesi di vita, quando il rapporto d’amore del bambino con la mamma è totale. Più sono insoddisfacenti le risposte materne ai bisogni del bambino, più questi è costretto a scindere mentalmente la figura materna in una madre buona e una madre cattiva, per assicurarsi la presenza costante di una figura protettrice senza difetti e sempre gratificante. Una volta divenuto adulto, quel bambino ricercherà queste stesse qualità nel partner, ma si scontrerà prima o dopo con l’impossibilità di tale irrealistica pretesa e la durata del rapporto sarà irreparabilmente compromessa.

 La scelta per appoggio

Questo tipo di relazione è caratterizzata dalla dipendenza o sottomissione al partner, con il bisogno di averne la costante presenza ed approvazione e la conseguente rinuncia alla propria autonomia per soddisfare il bisogno di essere amato.

Questa scelta trae origine dal fallimento della tappa dello sviluppo in cui si affaccia per la prima volta nel bambino la spinta all’autonomia, intorno ai 18-24 mesi di vita, complice il genitore che frustra tale aspettativa in modo rigido e severo. Il bambino reagirà difensivamente sottomettendosi o identificandosi, poiché solo così otterrà l’amore genitoriale. Apprenderà dunque, che per essere amati, è necessario sottomettersi e, una volta adulto, il movimento inconscio lo porterà ad una scelta d’appoggio. Nella sua espressione più estrema, questo tipo di scelta si può configurare come rapporto sado-masochistico.

La scelta narcisistica

L’altro mi serve per sentirmi onnipotente. Uso il partner per sentirmi buono, o per dimostrare il mio potere, o ancora per appropriarmi di quegli aspetti che in lui ammiro e che bramo. Il partner diventa una mera estensione di me stesso e mi completa, non è soggetto ma oggetto.

L’origine di questa scelta risiede nel non essere riusciti a superare la tappa del rapporto simbiotico con la madre, nelle primissime fasi di vita, rapporto che si è spezzato prematuramente, oppure che si è prolungato ad oltranza non permettendo al bambino di trovare la giusta distanza nella relazione, facendolo sentire così incompleto e bisognoso di ritrovare il paradiso perduto.

La scelta edipica

Il partner rappresenta inconsciamente il genitore amato, presenta caratteristiche psicologiche e/o fisiche molto simili e spesso la scelta è rivolta esclusivamente o prevalentemente verso persone già legate ad altre, per conquistare le quali occorre sconfiggere e umiliare i rivali del proprio sesso.

Questa situazione ricalca la posizione del bambino che si innamora della mamma e considera il papà un rivale, il complesso edipico teorizzato da S. Freud. Ostacoli al superamento di questa normale fase evolutiva, comportano il bisogno adulto di ritrovare la figura amata nell’infanzia in un partner con caratteristiche il più possibile simili a quelle genitoriali.

La scelta di difesa dai desideri edipici

Avviene quando, pur avendo una relazione stabile con un partner “ufficiale”, si ricercano altre relazioni a carattere prevalentemente sessuale. La corrente emotiva viene scissa in due parti: quella di tenerezza diretta al partner ufficiale che rappresenta il genitore amato, ma sessualmente proibito; quella di natura sessuale diretta verso partner non ufficiali per i quali non vige il divieto edipico.

La scelta centrata sul legame maturo

Finora abbiamo visto scelte dettate dal mancato soddisfacimento di bisogni infantili. Esistono però anche scelte libere da tali condizionamenti, basate sul desiderio di comunicazione con l’altro, di scambio affettivo e sessuale e di reciproca crescita ed arricchimento personale.

Questa possibilità è frutto di due persone che hanno soddisfatto i bisogni primari in modo adeguato, che sono in grado di badare a se stesse, di essere autonome e di fidarsi di sé. Il partner in questo caso non rappresenterà una stampella per le proprie incapacità, né uno specchio dove riflettere la propria immagine infantile.

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